Riportiamo l'articolo di Fabio Cutri del Corriere della Sera per spiegare la vicenda di Sophia. Tra le foto inviate al padre della piccola ce ne sono di straordinarie.
La nostra non è straordinaria, ma è un ricordo per una storia toccante.
Mai visto il viso di Sophia senza tubi», e il web lo crea al computer
Un genitore e una bambina, nata con una grave malattia, e costretta a vivere per settimane collegata a una macchina. Alla sua morte il padre ha lanciato un appello
di Fabio Cutri
Sophia Steffel nella foto diffusa dal padre nel web
Nathen ha pregato fino all’ultimo di vedere sua figlia libera dai quei tubicini sul viso e sulle mani. Chissà quante volte ha immaginato il momento in cui avrebbero salutato i medici e sarebbero tornati a casa, insieme, per sempre. Un giorno lui le avrebbe raccontato di quelle settimane difficili, della malattia che l’aveva colpita alla nascita. Purtroppo Sophia, un mese e mezzo appena, non ha mai lasciato l’ospedale di Cincinnati, in Ohio. Aspettava un trapianto e il 10 luglio i sogni del suo papà si sono infranti su un tumore al fegato.
Nathen però non voleva rassegnarsi al ricordo di lei dentro l’incubatrice, avvolta nella plastica e nelle garze. E così ha chiesto aiuto su Internet. «Sophia se n’è andata dopo una lunga battaglia - ha scritto su Reddit -. Non ho altre foto senza questi tubi. C’è qualcuno che è in grado di rimuoverli?». In un baleno Photoshop è riuscito a rendere un po’ meno amara la sua sofferenza.
Una delle immagini ritoccate spedite al padre di Sophie, dal web
In centinaia hanno risposto a Nathen Steffel spedendo immagini ritoccate in cui la piccola appare senza flebo e tubicini. Alcuni hanno preferito usare la matita, non sono infatti mancati disegni e acquerelli. Come si dice in questi casi, ecco una piccola storia che ha commosso la Rete. Sfatando l’assunto che il web tiri fuori sempre il peggio di noi. Le foto riaggiustate sono diverse l’una dall’altra, cambiano i colori, la nitidezza, alcuni piccoli particolari.
Un’altra immagine ricevuta dal papà di Sophia in risposta al suo appello
Ma sono identiche nel sussurrare pietosamente a questo padre che in molti, là fuori, gli sono vicini. Tra gli autori ci saranno sicuramente tanti neo papà che, guardando la loro figlia, hanno pianto per Sophia. Nathen tutto questo lo sa, non c’è dubbio. E alla fine ha ringraziato così: «Volevo una bella foto della mia bimba. Ho avuto in cambio un sostegno incondizionato che mi ha aiutato in questo momento di dolore». Ora starà fissando una delle foto che non ha mai potuto scattare a Sophia.
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